Furono proprio i primi salinari, che lavoravano per molti mesi immersi nell’acqua e nel fango delle saline cervesi, a rendersi conto per primi delle straordinarie proprietà della fanghiglia nera, che leniva le loro ferite e i loro dolori. Erano i primi anni del ‘900 e da quei primi empirici interventi curativi, si è passati nel 1930 alla costruzione di un piccolo stabilimento provvisorio all’aperto.
Agli anni ’50 risale l’ampliamento che ha portato le Terme di Cervia verso la modernità, fino a diventare uno degli stabilimenti più completi e prestigiosi del nord Italia.
Le Terme di Cervia, simbolo del termalismo italiano, celebrano l’anniversario con un importante saggio edito da Edizioni Minerva. L’occasione per ripercorrere insieme la storia di uno stabilimento che rappresenta un affascinante esempio di interazione tra uomo e natura e un punto di riferimento per l’offerta turistica romagnola, ma anche per immaginare le Terme del futuro. Perché un filo diretto lega la storia dei primi salinari, che scoprirono le virtù dell’Acqua Madre e dei fanghi, alle ultime esperienze, in un percorso orientato al concetto olistico di wellness.
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